Il luogo delle scelte - Una infrastruttura di comunità come opportunità di emancipazione per i giovani ed il territorio.
#comunitàeducante HUB di Roccaporena
A partire dall'operazione di ripensamento e rilancio del centro educativo di Roccaporena di Cascia sta prendendo forma un hub, animato da soggetti locali e nazionali, per la creazione di opportunità per i giovani del territorio ed i ragazzi in uscita dai percorsi di tutela (care leavers).
Dallo scorso anno, con la partenza del progetto Rockability, si rincorrono ed incrociano idee, riflessioni e valutazioni sulla scelta di rilanciare, con un approccio contemporaneo e innovativo, la vocazione profonda di Roccaporena come luogo di accoglienza ed emancipazione di ragazzi in condizione di fragilità.
Una sfida importante che coinvolge l’intero territorio del Casciano, una comunità locale che da sempre mantiene alta l’attenzione verso le nuove generazioni e che, oggi più che mai, deve trovare nuovi strumenti per misurarsi con le grandi difficoltà che incontrano le aree interne del nostro Paese nell’ offrire nuovi spazi di futuro ai giovani.
Proprio per questo a partire dal nucleo di Roccaporena si sta pensando e sviluppando un sistema di supporto che rappresenti una doppia opportunità, sia per quei ragazzi in condizione di difficoltà provenienti da altri territori, sia per quei giovani che questo territorio lo abitano e che troppo spesso, dopo aver condotto gli studi fuori sede, non ritornano, cercando lavoro e chances altrove.
Il processo di ripensamento e rilancio sta rappresentando un campo di prova e di apprendimento per i tanti soggetti (associazioni, abitanti, educatori, operatori economici, imprese del Terzo Settore, istituzioni ed enti nazionali, regionali e locali) che da oltre un anno e mezzo ormai si confrontano e collaborano per qualificare Roccaporena come luogo inclusivo, eco-sostenibile e generatore di relazioni educanti.
Costruire traiettorie di futuro per i giovani oggi significa orientarsi verso pratiche inedite da sviluppare, insieme alla comunità locale e ad una rete di attori più ampia interessata a sostenere ed alimentare progettualità che riguardino più ambiti messi in relazione tra loro come: il turismo lento e responsabile, che punta a valorizzare l’esperienza e le risorse naturalistiche e culturali; la rigenerazione eco-sostenibile del territorio attraverso l’introduzione di buone pratiche sulla gestione del ciclo dei rifiuti, della risorsa idrica ed energetica; lo sviluppo di tecnologie digitali a supporto dei processi di collaborazione della comunità locale; la realizzazione di percorsi formativi su nuovi profili professionali.
In questo scenario i giovani sono al centro, protagonisti attuali e futuri della loro vita e della vita di questo territorio.
Protagonisti che devono sempre più essere messi nelle condizioni di assumere un ruolo attivo ed essere riconosciuti come risorsa, orientamento ancor più necessario e rilevante quando si ha a che fare con giovani che provengono da situazioni di disagio e da percorsi difficoltosi, rispetto ai quali l’approccio assistenziale è ormai superato perché non più capace di dare risposte adeguate ai problemi e ai tempi.
E’ questo il caso dei care leavers, ovvero quei giovani che dopo essere stati inseriti in percorsi di tutela, in affido o in comunità socio-educative, una volta maggiorenni, devono lasciare i servizi di supporto e cavarsela da soli.
L’uscita dalla tutela rappresenta ad oggi un territorio di confine che vede in Italia migliaia di ragazzi senza una chiara destinazione post maggiore età e con un’indefinita progettazione del loro stesso percorso di vita (Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza).
Dei ragazzi che escono, dopo anni trascorsi nell’accoglienza, alcuni, purtroppo pochi, rientrano nel contesto familiare d’origine, altri devono costruirsi un futuro in autonomia, in un tempo limitato rispetto a quello concesso ai loro coetanei senza vissuti traumatici e turbolenti alle spalle. Alcuni ce la fanno, molti no con il rischio di cadere in circuiti di indigenza e devianza.
A questi ragazzi, cosiddetti “improvvisamente adulti”, che devono ancora lottare per conquistarsi una condizione di vita stabile e gratificante, si sta rivolgendo il progetto Rockability, allestendo presso gli spazi dell’ente Santuario di Santa Rita luoghi dove abitare, formarsi, orientarsi e sperimentare gradualmente un percorso di crescita verso l’autonomia e l’indipendenza.
Il 2021 sarà un anno importante per la comunità di Roccaporena, il tempo in cui il complesso lavoro di confronto e progettazione degli ultimi mesi dovrà tradursi in pratica condivisa di accoglienza e di impegno per l’apertura di nuove strade per i ragazzi che saranno ospitati, ma anche per chi avrà la responsabilità ed il privilegio di accompagnarli verso una vita luminosa e promettente.
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